Nerviano Storica Pannello 24

Processione in Piazza Italia (Foto Anni 50)

Piazza Italia cosi oggi denominata, prima degli anni 50 era intitolata a Re Umberto Primo , ma dai nostri nonni veniva chiamata comunemente Piazza Granda: questa foto 50 ritrae una processione religiosa che faceva tappa per le chiede del paese al suo ritorno nella Prepositurale, a differenza dell’altra foto si può quindi notare la differenza costituita proprio dall’abbattimento di parte della cortina edilizia che permise l’accesso alla Chiesa Santo Stefano dall’imbocco di Via Don Bosco: in precedenza le processioni piegavano nell’angusta Via Prepositurale.

Fino al Concilio Vaticano II le processioni scandivano il tempo liturgico del paese e le confraternite ne rappresentavano l’elemento più caratteristico, fra le quali possiamo elencare le più importanti ed antiche:

  • La confraternita del Santissimo Sacramento esistente già prima di san Carlo Borromeo
  • La confraternita di San Carlo, fondata da Agostino Terzaghi nella seconda metà del 1600
  • Le consorelle del S Rosario, risalenti al 1842

Le processioni venivano effettuate con un apparato spettacolare che attirava gente anche dai paese vicini e si svolgevano nelle principali ricorrenze religiose: le processioni del SS Sacramento ad esempio venivano fatte nella festa del Corpus Domini in giugno, la sera di S Fermo in agosto e alla Madonna del Rosario in ottobre .

Questi cortei religiosi avevano un proprio cerimoniale: apriva il corteo un Confratello Mazziere; altri due elementi della confraternita tra le consorelle e davanti alla croce dei confratelli guidavano e moderavano il passo.

Seguivano nell’ordine gli angioletti, le piccolissime fanciulle dell’oratorio femminile, la Compagnia di Maria Bambina recando stendardi della Madonna. quindi le giovani aspiranti alle Figlie di Maria con vestito blu e velo bianco reggevano una candela rossa. Le consorelle del Rosario vestite con velo nero e medaglia recavano una candela accesa, mentre le spose di quell’annata sfilavano in primavera con il loro abito nuziale

Venivano poi i Luigini, cosi chiamati perché recavano i medaglioni di S Luigi, che trovavano posto tra le consorelle e i confratelli del SS Sacramento che spiccavano con la loro divisa bianca mantellina e cordone rosso e medaglione del SS Sacramento

I confratelli di San Carlo reggevano scambiandosi a turni di sei persone uno stendardo enorme, bellissimo e pensatissimo

Finalmente poi si vedeva comparire circondato da quattro grandi lanterne – i cilòstar – il baldacchino sorretto da otto persone contenente l’ostensorio con il SS Sacramento in oro

Chiudeva il corteo il popolo .

Lungo la sfilata , nel mezzo nel mezzo alcuni bambini in costume Rappresentanti i Santi Tarcisio Pancrazio Agnese spargevano petali al passaggio del Santissimo

Emergevano dal corteo gli stendardi , quello di san Carlo già citato San Pietro con la nave: ogni confraternita ne aveva uno

La Processione passava attraverso il paese ornato in festa le vie venivano addobbate in casi eccezionali si ergevano archi trionfali – i pòrt trionfant – nelle piazze e negli altari .

Il percorso della processione era lungo: da Piazza della Chiesa per Piazza Crivelli, Piazza Olona, la Rotodina – stazione solenne alla processione del Corpus Domini – si imboccava poi via della Circonvallazione, Piazza Vittorio Emanuele II, per tornare in Piazza Grande, il tutto accompagnato da rintocchi di campane. Una presenza immancabile, a partire dalla sua fondazione avvenuta nel 1909, era la banda cittadina, come si può notare anche nello scatto fotografico.

Questo percorso, citato dal prevosto Lampugnani nel 1760, non subì variazioni sino al 1960.

Occorre ricordare che, per volontà del prevosto Terzaghi, il giorno dell’Epifania del 1640 in occasione della posa della Croce al limitare del borgo, in mezzo alla strada che conduceva alla Zancona (all’incrocio delle attuali vie Cogliati e Villoresi), si introdusse una processione particolare, in memoria dell’evento e per scongiurarne di futuri, fissata per ogni venerdì con partenza dalla chiesa di Santo Stefano, nella quale si rientrava dopo aver raggiunto e aggirato la Croce. Una cosa curiosa consisteva nella partecipazione a queste processioni come condizione posta alle tre giovani da marito destinatarie del lascito annuale di Gaspare Cogliati stabilito col suo testamento del 1684.

Testo curato dal Gruppo “Pro Memoria Nerviano”

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