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Appuntamento con l’ospite

«Una serata di grande fotografia con Stefano Barattini»

Giovedì 12 giugno 2025Foto Club La Rotondina

Giovedì 12 giugno, presso la sede del Foto Club La Rotondina, si è tenuta una serata davvero speciale. Abbiamo avuto il grande piacere di ospitare Stefano Barattini, fotografo e viaggiatore apprezzato, che ha condiviso con noi la sua esperienza, la sua visione e alcuni dei suoi straordinari lavori.
È stata un’occasione ricca di spunti, riflessioni e stimoli creativi per tutti i presenti.


Emozioni, immagini e storie di esplorazioni urbane

Al FC La Rotondina abbiamo vissuto un’altra serata di grande fotografia, ricca di contenuti ed emozioni, con Stefano Barattini, ospite con le sue immagini e i suoi racconti di esplorazioni urbane.
Con senso di responsabilità e rispetto verso i luoghi, ci ha ricordato:

“Si prendono solo fotografie, si lasciano solo impronte.”

Con grande abilità e coinvolgimento, ci ha presentato una selezione delle sue immagini, frutto di ricerca architettonica, studio della storia dei luoghi e attenzione ai dettagli.


Un viaggio tra architetture e memoria

Con il suo stile personale e uno sguardo attento alla memoria dei luoghi, Stefano ci ha accompagnato in un intenso viaggio tra:

  • Architettura razionale e contemporanea

  • Spazi suburbani e periferici

  • Edifici abbandonati e strutture industriali dimenticate

Luoghi dove la presenza umana è ridotta al minimo, ma dove ogni angolo racconta una storia fatta di silenzi, luci e tracce del passato.

“I luoghi abbandonati emanano un fascino unico, fatto di luci e ombre, di polvere, odori e grandi silenzi… e soprattutto di ricordi.”

Sono queste tracce del passato che Stefano ricerca e cattura con la sua fotocamera.

“Mi lascio coinvolgere e spesso mi perdo negli ambienti alla ricerca dell’inquadratura adatta, della luce giusta per meglio rappresentarli.”


Partecipazione e coinvolgimento

Davanti a un folto pubblico di amici e soci, non sono mancati applausi, domande e curiosità, che hanno animato e concluso la serata in un clima di grande partecipazione.

Grazie a tutti… e alla prossima!

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I Soci presentano…..

« VOLANDO TRA MARE E CIELO »

Una finestra sul cielo: le fotografie di Alessio Pigliafreddo incantano il Foto Club La Rotondina

Giovedì al club del  8 maggio 2025

Giovedì 8 maggio, nella sede del Foto Club La Rotondina, si è svolta una serata speciale nel contesto degli incontri dedicati alle presentazioni dei lavori dei soci. Protagonista assoluto è stato Alessio Pigliafreddo, che ha saputo aprire una vera e propria finestra sul cielo attraverso la sua passione per la fotografia e per il volo.

L’occasione è stata l’inaugurazione della sua mostra personale, allestita sulla parete principale della sede: un percorso visivo che racconta anni di lavoro, ricerca e amore per l’aviazione. Le immagini presentate spaziano dalle esibizioni acrobatiche ai velivoli storici, passando per le leggendarie Frecce Tricolori, musei aeronautici e paesaggi dove cielo e mare si incontrano in una linea di poesia.

Ma non si tratta solo di aerei. Ogni scatto di Alessio è un frammento di memoria e di emozione: un equilibrio perfetto tra tecnica fotografica, documentazione storica e sensibilità personale. Le sue fotografie non parlano solo di macchine volanti, ma soprattutto degli uomini che le guidano e dei sogni che inseguono nel cielo.

Per chi non ha potuto partecipare alla serata, la mostra rimarrà visibile ancora per qualche settimana nei locali del club, offrendo l’opportunità di immergersi in un racconto visivo intenso e coinvolgente.

Una serata in cui si è davvero volato, grazie alle immagini potenti e poetiche di Alessio Pigliafreddo. A lui vanno i ringraziamenti più sentiti da parte dei soci e del Foto Club La Rotondina.

G.S.

 

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Appuntamento con l’ospite

« GIULIA TURRI »

Giovedì al club del  3 aprile 2025

Intensa e toccante, la serata di giovedì 3 marzo ha lasciato un segno profondo tra i soci del Foto Club La Rotondina. Protagonista dell’incontro, nell’ambito del consueto appuntamento con l’ospite, è stata Giulia Turri, fotografa dell’Alto Milanese, che ha saputo emozionare e coinvolgere il pubblico con un racconto visivo fatto di sguardi, storie e sensibilità al femminile. Attraverso le sue immagini, Giulia ha guidato i presenti in un viaggio delicato ma potente nel mondo delle donne, tra narrazione, introspezione e fotografia d’autore.
A raccontare la serata, tra emozioni e riflessioni, è il nostro socio Alberto Nencioni.

Confesso il pregiudizio.

di Alberto Nencioni

Quando ho letto nel programma del Club “Una serata di fotografia etica, sociale e terapeutica” ho temuto il solito pastone di immagini viste e straviste di sciagure in salsa Instagram, con accompagnamento di“penitenziagite !” retorici e modaioli…
Poi Giulia Turri ha cominciato a parlare e la sua forza immaginifica timida e cortese ma potentissima ha preso a scorrere sullo schermo. Non slogan, proclami, agende, rimproveri, ma una proposta di strada da percorrere insieme, tra ricordi, testimonianze discrete ma sicure e convinte, con il filo conduttore dell’urgenza di aiutare, di sorreggere, di curare come solo le donne possono fare. Giulia descrive il disagio, l’esclusione, la marginalità, la malattia con la mano leggera di chi non può limitarsi a descrivere ma deve partecipare personalmente e dare un aiuto. La sua urgenza interiore di non chiudersi in una illustrazione didascalica ma di coinvolgere i sentimenti e i ricordi dello spettatore nelle sue storie produce immagini che profumano di buono, qualcuna salata come le inevitabili lacrime delle storie vere, qualcuna più aspra come la scintilla che sfugge dal “caldo buono del focolare” del Natale di Ungaretti.
Non è un “ricorda con rabbia” ma una condivisione del sapore dolce e pieno della memoria, anche nelle toccanti immagini della malattia di parenti e di amiche appena conosciute. E infine, cosa fare se non applaudire, e ridere, e piangere nella liberatoria, travolgente sequenza dell’ originalissimo progetto “Pellicola”, dove una gestione geniale delle immagini proietta i ricordi dell’ Autrice sulla sua stessa pelle, e coglie e ci restituisce la carnalità, la matericità  della memoria che non è mai solo concettualizzazione ma, per chi ha la sensibilità e la capacità di ascolto, è un mulinello di sensazioni, di odori, di carezze, di brezze passate sulla pelle che ci marchia gentilmente ma indelebilmente.
E a questo punto, in punta di piedi ma inevitabile, arriva l’Arte di Giulia che chiama all’ incontro anche inostri ricordi, le nostre dolcezze e le nostre paure: e ci offre un sorriso comprensivo e complice, un braccio intorno alle spalle, e la proposta- perché è sempre un invito rispettoso, mai un’imposizione a percorrere un tratto di strada insieme, a riconoscere le nostre somiglianze e a sorridere delle troppo enfatizzate diversità.
E’ stata bella la serata con Giulia Turri, una serata da ringraziare il tempo discreto e l’assenza di partite di calcio in televisione che ci hanno concesso momenti di bellezza, di emozioni, di commozione e di ammirazione, insomma, una serata di vita buona.

Grazie Giulia.