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Appuntamento con l’ospite

« GIULIA TURRI »

Giovedì al club del  3 aprile 2025

Intensa e toccante, la serata di giovedì 3 marzo ha lasciato un segno profondo tra i soci del Foto Club La Rotondina. Protagonista dell’incontro, nell’ambito del consueto appuntamento con l’ospite, è stata Giulia Turri, fotografa dell’Alto Milanese, che ha saputo emozionare e coinvolgere il pubblico con un racconto visivo fatto di sguardi, storie e sensibilità al femminile. Attraverso le sue immagini, Giulia ha guidato i presenti in un viaggio delicato ma potente nel mondo delle donne, tra narrazione, introspezione e fotografia d’autore.
A raccontare la serata, tra emozioni e riflessioni, è il nostro socio Alberto Nencioni.

Confesso il pregiudizio.

di Alberto Nencioni

Quando ho letto nel programma del Club “Una serata di fotografia etica, sociale e terapeutica” ho temuto il solito pastone di immagini viste e straviste di sciagure in salsa Instagram, con accompagnamento di“penitenziagite !” retorici e modaioli…
Poi Giulia Turri ha cominciato a parlare e la sua forza immaginifica timida e cortese ma potentissima ha preso a scorrere sullo schermo. Non slogan, proclami, agende, rimproveri, ma una proposta di strada da percorrere insieme, tra ricordi, testimonianze discrete ma sicure e convinte, con il filo conduttore dell’urgenza di aiutare, di sorreggere, di curare come solo le donne possono fare. Giulia descrive il disagio, l’esclusione, la marginalità, la malattia con la mano leggera di chi non può limitarsi a descrivere ma deve partecipare personalmente e dare un aiuto. La sua urgenza interiore di non chiudersi in una illustrazione didascalica ma di coinvolgere i sentimenti e i ricordi dello spettatore nelle sue storie produce immagini che profumano di buono, qualcuna salata come le inevitabili lacrime delle storie vere, qualcuna più aspra come la scintilla che sfugge dal “caldo buono del focolare” del Natale di Ungaretti.
Non è un “ricorda con rabbia” ma una condivisione del sapore dolce e pieno della memoria, anche nelle toccanti immagini della malattia di parenti e di amiche appena conosciute. E infine, cosa fare se non applaudire, e ridere, e piangere nella liberatoria, travolgente sequenza dell’ originalissimo progetto “Pellicola”, dove una gestione geniale delle immagini proietta i ricordi dell’ Autrice sulla sua stessa pelle, e coglie e ci restituisce la carnalità, la matericità  della memoria che non è mai solo concettualizzazione ma, per chi ha la sensibilità e la capacità di ascolto, è un mulinello di sensazioni, di odori, di carezze, di brezze passate sulla pelle che ci marchia gentilmente ma indelebilmente.
E a questo punto, in punta di piedi ma inevitabile, arriva l’Arte di Giulia che chiama all’ incontro anche inostri ricordi, le nostre dolcezze e le nostre paure: e ci offre un sorriso comprensivo e complice, un braccio intorno alle spalle, e la proposta- perché è sempre un invito rispettoso, mai un’imposizione a percorrere un tratto di strada insieme, a riconoscere le nostre somiglianze e a sorridere delle troppo enfatizzate diversità.
E’ stata bella la serata con Giulia Turri, una serata da ringraziare il tempo discreto e l’assenza di partite di calcio in televisione che ci hanno concesso momenti di bellezza, di emozioni, di commozione e di ammirazione, insomma, una serata di vita buona.

Grazie Giulia. 

 

 

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Appuntamento con l’ospite

« LA FOTOGRAFIA NUTRENDO LA STORIA  »
l’incontro con la “fotografa di professione e di ossessione”

Con Roberta Cimadoro

Giovedì al club del  7 novembre 2024

Il Foto Club La Rotondina ha vissuto una serata memorabile accogliendo come ospite speciale la fotografa professionista Roberta Cimadoro. L’evento, tenutosi presso la sede di via Adamello, ha visto la partecipazione di numerosi soci desiderosi di conoscere da vicino il percorso e la visione artistica di Roberta.
Durante l’incontro, la Cimadoro ha presentato una selezione dei suoi scatti più significativi, realizzati in contesti variegati: dai servizi fotografici di matrimonio, danza ed eventi, fino ai lavori più elaborati effettuati in studio. Queste immagini, frutto di una ricerca continua e di una cura maniacale per i dettagli, hanno catturato l’attenzione e l’ammirazione del pubblico presente.
“Sono una fotografa di professione e di ossessione,” ha dichiarato Roberta, sottolineando quanto la sperimentazione sia fondamentale per raggiungere risultati di grande impatto visivo. Il suo motto, “Quando ammiri l’arte, nutri la storia”, riflette la sua filosofia: la continua ispirazione tratta dai grandi maestri della fotografia come Steichen e Avedon, nonché dalla pittura, con un occhio particolare per Degas e per il movimento artistico dei Preraffaelliti.

Uno dei momenti più interessanti della serata è stato il racconto della sua esperienza con gli scatti ispirati ai lavori di Arno Minkkinen. “Studiare le opere degli altri e cercare di riprodurle è un esercizio di crescita. Non si tratta di copiare, ma di reinterpretare con il proprio stile,” ha spiegato Roberta, evidenziando come questa pratica l’abbia aiutata a migliorare le sue competenze tecniche ed artistiche.
Ha poi condiviso un episodio particolare: in uno dei suoi recenti shooting, ha realizzato uno scatto che, durante la fase di sviluppo, le ha ricordato un quadro di Tamara de Lempicka. “È stato un momento sorprendente, che mi ha fatto riflettere su come le influenze artistiche tornino sempre a manifestarsi nei modi più inaspettati.”
Tra i suoi lavori più recenti, Roberta ha raccontato del progetto nato dopo aver visitato una mostra di Luigi & Jango al Palazzo Reale di Milano. Quell’esperienza l’ha ispirata a fotografare una ballerina professionista, catturando la grazia e la potenza della danza con scatti pieni di creatività. “La sintonia con la modella è stata fondamentale per ottenere immagini autentiche e vibranti,” ha detto.

La Cimadoro, nota per la sua abilità nei ritratti, ha spiegato come nei suoi lavori cerchi di infondere un’impronta pittorica, curando minuziosamente i dettagli e a volte aggiungendo un elemento distintivo in post-produzione. “Do molta importanza all’espressione, che deve essere coerente con lo stile dello scatto,” ha aggiunto.
Un altro momento toccante della serata è stato il racconto della sua esperienza con l’autoritratto, influenzata dall’opera di Cristina Muñoz. “L’autoritratto è stato per me una forma di esplorazione personale, una pratica liberatoria.”
Roberta ha anche parlato del progetto “Vintage”, realizzato in collaborazione con il Foto Club L’Incontro, che ha coinvolto donne dai 50 agli 80 anni. L’iniziativa ha avuto inizio con un approfondito lavoro di conoscenza delle storie personali delle partecipanti, un aspetto che ha permesso di cogliere e rappresentare l’essenza della loro femminilità.

La serata si è conclusa con l’intervento del segretario Gorla, per i ringraziamenti alla brava fotografa e a proposto ai soci il libro ” Vintage “ con gli scatti del lavoro di Roberta, chiudendo una serata all’insegna della passione per la fotografia e della condivisione di esperienze uniche.

Grazie a Roberta Ciamadoro

GS

LE IMMAGINI DELLA SERATA